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  • Immagine del redattoreTommaso Monaldi

Imagination. A new way of learning.

Immaginare, progettare, teorizzare, apprendere.

Il design è linguaggio e parla la lingua del futuro.



> A.C.

Durante il periodo a.C. (prima del #COVID-19) ebbi l'opportunità di crescere.

Ma qualcosa non andava. Era l'epoca delle certezze. Pochi e chiari #limiti imposti permettevano al sistema di muoversi a velocità supersonica, perdendosi qualche pezzo di creato qua e là, ma l'alta velocità non permetteva di mettere a fuoco chi o cosa fosse quello che rotolava lontano. Limiti che sentivo stretti, perché da sempre credo nei sentieri e nei prati, piuttosto che nelle autostrade.


Nell'ultimo articolo ho cercato di fissare con una metafora la condizione in cui eravamo costretti: ogni giorno ci svegliavamo con la sensazione che i #metodi non erano efficienti, che gli sforzi non fossero premiati, che le #persone andavano omologandosi e che i #valori perdevano di coerenza e di #senso. Stavamo diventando dei maratoneti senza traguardo. La bellezza elegante di ogni gesto atletico spariva di fronte all’inutilità dei risultati.


Correre senza arrivare da nessuna parte, in quanto il correre era già #destinazione per quel sistema.

Poi una sorpresa fredda, disorientante. 2 milioni di morti e l'economia devastata hanno materializzato nelle nostra mente un altro mondo, ugualmente possibile ma profondamente diverso, posto al di là di quei muri che c'eravamo costruiti negli anni. Alcuni erano già dall'altra parte, come i pazzi, gli artisti, i creativi e i bambini. L'ingenuità che permette l'#immaginazione è la massima sofisticatezza a cui dobbiamo fare ritorno, urgentemente.


> D.C.

L'era d.C. inizia ora, quando la tragedia non è ancora finita.

Inizia ora perché molti di quei muri sono già crollati e la cosa che abbiamo appreso è che non ci sono certezze. Nemmeno che il virus scompaia.


L’unica storia da prendere in considerazione è quella in cui si afferma l’#incertezza del #futuro. Una condizione estremamente ricca e potente, opportunità di cambiamento.

Dal 2021 ho quasi abbandonato l'auto e corro per prati, fermandomi a scovare germogli, occasioni che permettono la #ricostruzione. Una di queste per me è stato l'#insegnamento,

prima con le #imprese, poi con l'#UNIRSM ed ora, mentre questi percorsi proseguono, con il #NID. Queste esperienze sono occasione di crescita reciproca: al tempo stesso ricerca, metodo, progettazione e apprendimento.


Dove il design è linguaggio e parla la lingua del futuro.

"Design is what links creativity and innovation. It shapes ideas to become practical and attractive propositions for users or customers. Design may be described as creativity deployed to a specific end." Cox Review of Creativity in Business, 2005.


E se per progettare oggi serve #connettere culture, competenze e modelli mentali diversi, il design diviene #linguaggio, permettendo la comprensione profonda delle cose e dell'altro, grazie al #fare. Dall'Imparare facendo passiamo all'immaginare, comprendere e realizzare: insieme.


Il design diviene il fulcro dell'approccio cooperativo, che costruisce il futuro partendo dall'immaginazione.

Ora bisogna occuparsi delle persone, valorizzarle, connetterle. Significa #interazione, su tutti i livelli come afferma #DiTullio. Progettare, interagire, comprendere i sistemi e il senso delle cose. Tutto questo vuole dire anche un’altra cosa. Che l’attuale modello formativo è #disinfromativo come lo chiama #Arvidsson. Ci rende incapaci di affrontare i nostri tempi. Le competenze, le sensibilità e le attitudini necessarie per affrontare questo scenario non sono insegnate nelle attuali #università e #scuole, tantomeno nelle #aziende. Salvo qualche rara eccezione.

Qui si apre un'opportunità, quella del progettare come strumento formativo interattivo, con una metodologia olistica che va dal comprendere il senso del progetto, l’analisi del sistema/contesto, l’immaginazione di una visione, fino all’interazione e #ibridazione di saperi e competenze per un fine comune. In modo non sostenibile, ma #antifragile.


Nello stato attuale di incertezza la cultura e la conoscenza possono divenire prima una forma di ricchezza condivisibile, poi materia per realizzare piccole o grandi sfide quotidiane per mezzo di gruppi #coordinati e #cooperanti come dice #Floridi.

In uno scenario in veloce cambiamento e con salti di paradigmi importanti, senza visioni e senza una propria idea di mondo le imprese sono in lento declino. Ogni iniziativa perde di senso, trascinata dall’inefficacia dello scoordinato sistema odierno.


> UN'IMMAGINAZIONE TANGIBILE

Credendo nel progetto come linguaggio #comune porto come esempio la recente esperienza fatta con i ragazzi e le ragazze del #NID, Nuovo Istituto di Design di Perugia, dove ho strutturato un nuovo metodo che parte dall'immaginazione: mestieri da immaginare, #visioni e #valori in cui riconoscersi e in coerenza dei quali portare avanti il proprio lavoro.



L'obiettivo condiviso è stato quello di creare un Portfolio Fluido, formato da:

- una parte determinata da visioni, valori, confronto e lunghi dialoghi, dove gli studenti e le studentesse potessero trovare e comunicare la propria filosofia progettuale. Il fine è stato quello di identificarsi come progettisti, relazionarsi con contesto, mercato e coinvolgere meglio persone e clienti. Non per ultimo comprendere il valore della semantica nello sviluppo di un progetto.

- Una parte modulare e aggiornabile nella quale raccogliere gli esiti di quei valori e visioni, ovvero i progetti precedenti e futuri.


Il tutto è stato possibile grazie all'utilizzo di strumenti in-cloud condivisi per lavorare insieme ed aiutarsi. Le revisioni sono state strutturate come occasioni di #confronto.

Momenti di #ispirazione e #dialogo, seguiti dall'assegnazione di task semplici e specifici, hanno permesso una teorizzazione e riflessione contemporanea alla #progettazione, in un flusso continuo di #apprendimento #interattivo.


Siamo partiti dal concetto di visione, facendo un parallelo tra il suo significato linguistico e la sua applicazione nel settore economico, allo scopo di mediarne il senso per poi immaginarci il futuro del loro mestiere.


Visione:

Weltanschauung Termine ted. («visione, intuizione [Anschauung] del mondo [Welt]»). Concezione della vita, del mondo; modo in cui singoli individui o gruppi sociali considerano l’esistenza e i fini del mondo e la posizione dell’uomo in esso.

Treccani.it, 2020

Vision:

Il termine Vision viene utilizzato in economia per indicare la proiezione del contesto e dello scenario futuro in cui l’impresa intende operare. Una vision efficace deve essere coerente con gli obiettivi di lungo periodo, i valori aziendali e le aspirazioni del top management.

Insidemarketing.it, 2020


SEGUONO ALCUNI ESEMPI


Abbiamo poi indagando il significato delle parole, al fine di selezionare dei valori che gli studenti hanno fatto propri.


SEGUONO ALCUNI ESEMPI


Grazie a visioni, valori e a questo ricco confronto, si sono aperte le porte verso il futuro, dove si posizionano i #mestieri immaginati, fatti anche di nuovi ruoli.


SEGUONO ALCUNI ESEMPI


Questi metodi sono frutto di straordinarie #contaminazioni tra discipline, e vedono nell'immaginazione la via per creare ed agire al di là di quei muri che dividono il passato dai #futuri possibili.


Questa immaginazione #tangibile rende inseparabile la progettazione dall'apprendimento, l'immaginazione dal profitto.

> CONCLUSIONE

Nelle righe che seguono ho deciso di citare fedelmente Edgard #Morin, estrapolando alcune frasi dal suo celebre libro sulla #complessità, non potendo sintetizzare meglio di lui queste straordinarie considerazioni:


C'è bisogno di metodo che ci possa condurre a una necessaria rifondazione concettuale. Un metodo che superi le alternative emerse dalla grande disgiunzione, specialmente tra spirito e materia, dipendenza e autonomia, determinismo e libertà, uomo e natura e cosmo, e che obbedisca all'istanza di Eraclito: "unite ciò che concorda e ciò che discorda, ciò che in armonia e ciò che in disaccordo". Poiché la concordia e la discordia formano il tessuto del complexus.

La sfida è ampia e pressante: il bisogno di un pensiero che colleghi e sempre più grande, sia perché i problemi sono sempre più interdipendenti e sempre più globali, sia perché ne soffriamo sempre più dell'eccesso di parcellizzazione e di compartimentazione dei saperi.

La riforma del metodo è inseparabile da una riforma del pensiero e quest'ultima è inseparabile dalla riforma dell'insegnamento.


Connettiamoci, immaginiamo, progettiamo.

info@tommasomonaldi.it

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